Itinerari di fede

Terra di grande devozione e spiritualità.
Un grande patrimonio artistico e religioso, immerso in uno straordinario ambiente naturale.

Questa valle è chiamata anche la valle santa, l’appellativo è dovuto alla profonda dimensione spirituale che da secoli caratterizza i valdimagnini e che trova riscontro nella presenza di numerosi edifici religiosi che si incontrano su tutto il territorio. Ben due Santuari, numerose chiese, centinaia di santelle, processioni e feste patronali esprimono un’antica e profonda devozione popolare.

Tra i luoghi di fede più interessanti  la chiesa di San Defendente in Roncola, la chiesa di San Pietro detta San Piro a Berbenno, è la più antica della valle, la chiesa di San Gottardo a Rota d’Imagna, con opere di Carlo Ceresa e la chiesa di San Marco Evangelista a Valsecca, chiesa della fine del ‘400 che conserva un miracoloso crocefisso attribuito a frà Giovanni da Reggio.

Tra i Santuari quello di Santa Maria del Castello del XVI secolo, è parte della Pieve di S. Salvatore ad Almenno, la più antica chiesa del territorio. Fu costruito grazie ad un evento ritenuto miracoloso, quando una frattura nel muro lasciò scoperto un affresco della Madonna con Bambino. Oggi conserva affreschi tra i più antichi della Bergamasca.

A Sant’Omobono Terme in località Cepino il Santuario della Cornabusa, ricavato da una grotta naturale immersa nei boschi, all’interno della quale si venera da secoli la Madonna. La devozione risalirebbe al XVI secolo con la miracolosa guarigione di una pastorella sordomuta. Devoto alla Madonna della Cornabusa è stato Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto Papa con il nome di Giovanni XXIII. «È il santuario più bello che esista – diceva – perché non l’ha fatto la mano dell’uomo, ma Dio stesso».